Partigiano TESTA GIULIO

TESTA GIULIO nato a Verzuolo/Villanovetta (CN) il 3 febbraio del 1925

Resa dal nipote Giulio agli studenti della classi terze della scuola secondaria di primo grado.


  • Che cosa ha spinto i giovani di allora a scegliere di diventare partigiani?
I giovani di allora sceglievano di diventare partigiani spesso senza sapere cosa li aspettava. Forse non avevano piena coscienza politica ma volevano impegnarsi e lottare per la libertà.
  • I loro genitori seppero subito della loro scelta? La approvarono?
Probabilmente i genitori disapprovavano la sua scelta perché, conoscendo i pericoli, temevano che non sarebbe più tornato a casa.
  • Che rapporti avevano i partigiani con le persone che vivevano nei paesi qui intorno?
Era fondamentale per le bande partigiane avere la solidarietà e l’aiuto della popolazione locale. Purtroppo esistevano anche persone che si spacciavano per partigiani e si facevano dare cibo e soldi dagli abitanti dei paesi. 
  • Qual era il nome di battaglia scelto dai vostri parenti? Per quale motivo lo avevano scelto?
Il nome di battaglia scelto da Giulio era “Saetta”, probabilmente per la sua velocità
  • C’è un episodio tra quelli raccontati che le rimase più impresso?
Saetta venne ferito a S. Sisto di Gilba e si nascose in chiesa per non essere catturato. Poco dopo arrivarono i tedeschi che lo arrestarono e lo uccisero. Aveva solo 19 anni. Successivamente è stato seppellito dai partigiani nel cimitero del paese.
  • Com’erano i rapporti con le donne partigiane o staffette?
Molte donne parteciparono alla lotta partigiana come staffette, ad esempio Paola Sibille e Maria Luisa Alessi che operarono nel saluzzese.